Michele Pierangeli

Coaching, Facilitation & Human Experience Exploration

750words

M: Buongiorno!
W: Ciao, complimenti ci siamo riusciti!!
M: Siii, con oggi sono 30 giorni consecutivi che scriviamo 750 parole su http://750words.com.
W: Cosa hai imparato ora che hai raggiunto questo traguardo?
M: Sicuramente ho un po’ più confidenza nella mia capacità di scrittura, non ho mai amato scrivere e non mi considero un bravo scrittore. Certo ora non posso dire di essere uno scrittore, l’obiettivo di questo esercizio era diverso, ma sono comunque soddisfatto di avercela fatta. Poi il sito ha dei meccanismi di gamification che aiutano a motivarti.
W: Sai che in media abbiamo scritto 791 parole, in 56 minuti con 23 interruzioni.
M: Urca, 23 sono tantissime interruzioni, in effetti c’erano giorni in cui potevamo impiegare anche 2 o 3 ore a raggiungere l’obiettivo, sia a causa di distrazioni provenienti dall’esterno, persone con cui parlavo, viaggi in treno, telefonate, sia per idee che mi venivano grazie allo scrivere e che quindi andavo ad approfondire.
W: Di solito per scrivere 750 parole a flusso continuo senza stare a ragionarci e con poche distrazioni si impiega meno di mezz’ora. Ti va di raccontare un po’ l’obiettivo di questa impresa?
M: Non è semplicissimo da spiegare, soprattutto perché abbiamo deciso di condividere queste parole anche con le altre persone, quindi non è un discorso completamente libero da filtri di paura del giudizio e soprattutto veloce e di getto come è accaduto nei giorni scorsi, in cui sapevo che neanche io sarei andato a rileggere.
W: L’idea come ti è venuta in mente?
M: Ricordo di aver visitato questo sito già anni fa, ma probabilmente non ne avevo mai letto la filosofia. Spesso sono la storia e la filosofia dietro le cose che ti fanno appassionare a un progetto.
W: E qual’è la filosofia?
M: Si tratta di un esercizio che nasce da un libro chiamato “The Artist Way” che propone di scrivere 3 pagine ogni mattina lasciando fluire qualsiasi pensiero, preoccupazione, cosa da fare, emozione e chi più ne ha più ne metta. L’idea è che questo porti ad una maggior consapevolezza del proprio dialogo interno e aiuti a vivere in maniera più spensierata, più conscia e presente.
W: Fantastico, forse dovremmo spiegare chi sono io allora, chi sta leggendo probabilmente si è fatto questa domanda…
M: Sicuramente ci prenderanno per matti, ma tutto ha una spiegazione, che sia logica o no.
W: Proviamoci.
M: Ok, come avrete forse intuito “M” sta per Michele, ma chi è “W”?
W: Devo presentarmi io? Mi vergogno un po’…
M: Dai lo faccio io, ma raccontando la storia di come ci siamo conosciuti.
W: In realtà conoscevamo da tempo, ma forse non in questa veste, comunque creando un po’ di contesto può sembrare meno pazzo, di quello che è o forse no….
M: Hahahah… Bene, ecco svelato l’arcano. Poco più di un mese fa mi è stato consigliato di guardare un Ted Talk, che racconta di come il nostro cervello sia diviso in due metà che comunicano solo grazie al corpo calloso e di come queste due metà abbiano, per così dire, due personalità diverse.
Come se ognuno di noi non fosse costituito da una persona sola, ma il nostro involucro fosse guidato da due entità.
In università mi hanno insegnato che l’emisfero destro è quello più emotivo che pensa al momento presente, gestendo i nostri sensi e ragionando per immagini, che trova il senso di connessione con gli altri e le cose che ci accadono.
Invece l’emisfero sinistro pensa razionalmente e linearmente, concentrandosi sul passato e cercando di prevedere il futuro per imparare e categorizzare, lui ragiona grazie al linguaggio. Prima di quel video non li avevo mai considerati come due “personalità” diverse. Così è nato “W” un tentativo di entrare maggiormente in connessione facendo comunicare le due parti, mi rendo conto che sia un tentativo complesso dato che parliamo due linguaggi diversi, ma qualche punto in comune lo abbiamo! 😀
W: Più di qualche punto, direi, abbiamo notato che il mio ruolo è spesso quello di fare domande, essere curioso esprimere e delineare le sensazioni che spesso non sono consce. Vi consiglio vivamente di guardare il Ted: http://www.ted.com/talks/jill_bolte_taylor_s_powerful_stroke_of_insight
M: Bene fino ad ora siamo arrivati a scrivere 697 parole.
W: Devo ammettere che è stato più difficile delle altre volte, non sono così soddisfatto di come è venuto. Soprattutto io non mi sono sentito liberissimo di esprimermi.
M: Non essere duro con te stesso, uno degli obiettivi di questo testo è condividere cosa abbiamo imparato e mettere la pulce nell’orecchio ad altre persone per provare a farlo.
W: Giusto anche farlo solo per 3 giorni può dare un grande beneficio, quindi perchè non iniziare subito?
M: Questo dobbiamo chiederlo a loro, intanto oggi abbiamo scritto 786 parole quindi il nostro obiettivo è raggiunto.
W: Benissimo, a presto! 😀